La SIA riceve i fondi del programma PO FESR Sicilia 2014 – 2020 per il progetto “ARCHIMEDE” inerente un sistema di gestione degli asset infrastrutturali basato su machine learning.
Contesto tecnologico e dominio applicativo del progetto “Archimede”
A causa dell’evoluzione tecnologica, nonché normativa e di mercato che ha caratterizzato le TLC negli ultimi anni, si è arrivati ad un punto in cui le infrastrutture presentano una scarsa qualità del servizio offerto, frenando di fatto la diffusione dei nuovi servizi digitali emergenti.
Questo fatto viene riscontrato da enti tecnologici e da Pubbliche Amministrazioni, ed è uno dei punti di focus nella S3 Siciliana. Ulteriore conferma viene dagli stakeholder principali in quest’ambito, che sempre di più investono nella pianificazione e nella gestione dei propri asset per assicurare SLA sempre più alti nel modo più cost-effective possibile. Questo tema fondamentale è di interesse sia per le cosiddette ‘TowerCompany’, che per gli operatori di rete, che possiedono rispettivamente l’infrastruttura passiva e quella attiva.
Non è un caso che uno dei loro pillars strategici sia l’ottimizzazione dei propri asset (le torri e le Stazioni Radio Base (SRB)) attraverso un asset management plan (AMP) che ne consenta un monitoraggio nonché un aggiornamento rapido, e faciliti i rapporti di gestione contrattuale tra le parti. Una gestione ottimizzata ed agevole degli asset relativi alle infrastrutture TLC permetterebbe di:
- Pianificare le opere di manutenzione e gli investimenti in nuovi siti sulla base di informazioni consolidate;
- Gestire al meglio le risorse tecnologiche (spazio disponibile, alimentazione e sistemi di raffreddamento) della singola stazione e di creare sinergie a livello di rete;
- Velocizzare i tempi di contrattualizzazione di servizi di hosting tra tower company e operatori di rete;
- Snellire le procedure di richiesta di permessi e certificazione degli impianti di rete;
- Diminuire l’operatività manuale;
- Garantire SLA superiori.
Uno dei principali ostacoli nella definizione di un AMP efficace e su larga scala è l’assenza di una banca dati centralizzata che per la singola stazione descriva alcuni aspetti fondamentali quali:
- Posizione georeferenziata del sito;
Idoneità della torre all’installazione di componenti attivi; - Presenza, collocazione, tipo, orientamento e puntamento di antenne e parabole;
- Caratteristiche EM dell’impianto;
- Dimensione dello shelter (stazione a terra).
e che sia in grado di offrire una visualizzazione di questi dati ergonomica e modulare a seconda dell’utente specifico che la consulti. Fornire una banca dati centralizzata delle SRB distribuite sul territorio equivarrebbe infatti a fornire uno strumento utile alla centralizzazione delle informazioni, superando il paradigma secondo il quale i diversi stakeholder di un asset hanno modelli e canali di comunicazioni separati a seconda dell’interlocutore e della fase progettuale.
Negli ultimi anni si è assistito all’ascesa di tecnologie e metodi di modellazione quali il Building Information Modelling (BIM) e il geographic information system (GIS), che sicuramente hanno il potenziale per diventare uno strumento abilitante per la realizzazione della banca dati descritta, ma la alta operatività manuale richiesta per la generazione del modello e la mancanza di interfacce standard con i tool di certificazione dei componenti rappresentano un forte ostacolo per la realizzazione e l’impiego su larga scala della piattaforma. Entrambe le problematiche vengono amplificate se rapportate alla quantità di siti presenti sul territorio italiano (circa 45000 siti) e su quello siciliano (circa 3700 siti) nonché i trend di crescita del numero di nuove installazioni richieste, a cui deve far fronte uno snellimento nelle pratiche di richieste di permessi e di certificazione degli impianti, ad esempio, dal punto di vista elettromagnetico e strutturale.
L’idea progettuale si propone quindi di sviluppare un tool di asset management BIM-based che garantisca ai vari stakeholder le funzionalità necessarie a gestire il ciclo di vita delle infrastrutture TLC. Per sopperire ai limiti delle soluzioni esistenti (per lo più basate su archivi cartacei e frammentati) e garantire la diffusione della Base Dati, si porrà un particolare focus sull’usabilità del tool, che dovrà:
- rispettare gli standard esistenti in termini di formato dei dati (IFC, IFCxml);
- garantire una bassa operatività manuale degli utenti nella generazione del modello, automatizzandolo attraverso sistemi innovativi di data processing;
- garantire un accesso modulare e controllato alle informazioni, rendendolo appetibile tutti gli stakeholder.
Obiettivi del progetto “Archimede”
Nel dettaglio, gli obiettivi generali del progetto descritti in precedenza possono essere dettagliati come segue:
- Individuazione degli stakeholder di riferimento e dei relativi dati di interesse;
- Definizione del dataset descrittivo della torre che rappresenti il miglior compromesso tra contenuto informativo e complessità del modello;
- Definizione ed implementazione del DataBase di riferimento per il riconoscimento automatico dei componenti infrastrutturali;
- Definizione ed implementazione del sistema di riconoscimento dei componenti;
- Definizione ed implementazione delle strutture dati atte ad accogliere i modelli generati;
- Definizione ed implementazione delle logiche di gestione dei permessi e visualizzazione dei risultati;
- Implementazione delle interfacce con tool di certificazione elettromagnetica;
- Validazione del processo (su un case study).