L’edificio vincolato è stato realizzato successivamente agli anni ’30 del Novecento, mediante tecniche costruttive tradizionali, il cui impianto risulta essere assimilabile alla tipologia di “casale dell’agro” tipica del periodo.

Il progetto di ristrutturazione del casale si occupa, quindi, del necessario adeguamento strutturale ed impiantistico, della riprogettazione degli spazi interni, nonché del miglioramento e adeguamento estetico delle finiture; per tali motivi è stato necessario approfondire lo studio delle diverse strutture dal punto di vista archeologico, nonché storico artistico, grazie all’intervento di un architetto specializzato in conservazione e restauro. 

Per quanto riguarda il secondo edificio, oggetto di demolizione e ricostruzione, la scelta progettuale è stata quella di realizzare un edificio di un solo piano con un tetto giardino che consentisse la ricucitura del verde urbano. Sono state scelte tecniche di costruzione innovative, come murature di tamponamento in blocchi di canapa, e soluzioni impiantistiche avanzate, per ottenere un manufatto edilizio ad altissima prestazione energetica. 

Per la progettazione della sistemazione del giardino all’interno del lotto, è stato necessario l’intervento di un Dottore Agronomo, che facesse una preventiva analisi delle piantumazioni esistenti e una successiva proposta di nuove colture, in armonia con il progetto architettonico per la realizzazione di un paesaggio sostenibile.

Caratteristica principale del progetto è la comunicazione e l’integrazione tra paesaggio e costruito che garantisce una vivibilità a diretto contato con la natura pur trovandoci nel pieno centro di un quartiere urbanizzato.