Premessa

È capitato a tutti, aziende e professionisti del settore delle costruzioni, di aver sentito parlare di Dynamo BIM, almeno una volta. Negli ultimi anni infatti, figure come il computational designer vengono sempre più richieste negli studi di architettura, ingegneria e in generale anche nelle società di costruzione, ma per quale motivo?

In questo articolo vedremo cos’è il computational design, quali sono le competenze in gioco, come abbiamo implementato questi automatismi a La SIA e qual è il futuro di questo “modo” di automatizzare il lavoro.

Il visual programming

Il VPL (visual programming language), è in breve, un linguaggio di programmazione visuale, ovvero un linguaggio che consente all’utente di manipolare graficamente gli elementi di un determinato “ambiente” o software, in modo da automatizzarne le operazioni più macchinose, ma non solo.

Dynamo BIM è solo uno dei software del mondo VPL, ma ne esistono molti altri, anche in campi completamente diversi dal mondo delle costruzioni. Esistono infatti software VPL per il mondo della musica, l’arte, il video editing, lo sviluppo di app e giochi, eccetera.

*KNIME, esempio di VPL per l’analisi dei dati e la reportistica

Dynamo BIM invece, nasce come strumento per la programmazione visuale per Autodesk Revit, nell’ormai lontano 2014, ma negli anni è poi diventato un tool disponibile anche per altri software della AEC Collection, come ad esempio Autodesk Civil 3D e Fusion 360.

 

Autodesk Dynamo Studio

Quali sono le competenze del computational designer?

Per poter implementare un workflow con Dynamo, sia esso per Revit oppure per Civil 3D, è necessario quindi, disporre di risorse con competenze IT o quantomeno interessate al mondo IT, e ad imparare il funzionamento di questo potente strumento.

Una delle competenze principali del computational designer, da noi molto apprezzata, è avere tanta curiosità. Questo perché le possibilità di utilizzo dello strumento sono davvero tante, e solo “curiosando” e “sperimentando” le varie funzioni che ci mette a disposizione, possiamo realmente impararlo a gestire e soprattutto, risolverne le problematiche qualora si presentassero (e lo faranno!).

È inutile dire, che se in azienda utilizzate prevalentemente Civil 3D, il vostro team tecnico, dovrebbe saper utilizzare Civil, prima di passare a Dynamo. Stesso discorso vale per Revit ovviamente. È necessario quindi, disporre di una conoscenza approfondita dello strumento di progettazione principale, sia esso Revit, Civil o altri, per poi passare all’ambiente VPL.

In generale, tra le competenze principali del nostro computational designer, dovremmo avere:

Competenze indispensabili:

  • Come accennato sopra, tanta curiosità!;
  • Conoscenza almeno generale dell’ambito progettuale nel quale si lavora;
  • Una conoscenza approfondita dello strumento di progettazione da affiancare a Dynamo;
  • Una conoscenza di base del mondo della programmazione, perché molte operazioni con Dynamo possono essere anche personalizzate via codice!

Competenze desiderabili:

  • Sapere cos’è un IDE;
  • Una conoscenza dei Dynamo packages;
  • Comprendere standard e tecniche relative alla User Interface;
  • Una conoscenza del linguaggio di programmazione python e delle sue librerie;
  • Saper gestire l’ambiente Dynamo anche attraverso il Dynamo Player;
  • Coordinare la distribuzione di script e librerie (soprattutto se il vostro ufficio ha più di una sede!)
La Sia Dynamo Script

L’implementazione di Dynamo BIM a La SIA

Nella nostra azienda, abbiamo cominciato ad introdurre i primi script in Dynamo nel 2015/2016, e l’obiettivo di questi script era quello di facilitare e velocizzare alcune operazioni di modellazione. Ad esempio, il posizionamento in automatico di alcune famiglie in determinati punti del modello Revit. Questi script però, essendo i primi tentativi di approccio a Dynamo, non venivano sviluppati per poter essere utilizzati da tutte le risorse e i professionisti che collaborano con La SIA, e soprattutto contenevano molti “nodi” ridondanti, cosa che ne rallenta e ne appesantisce l’esecuzione.

Quindi verso l’inizio del 2018, abbiamo cominciato a mettere su un team dedicato a queste attività (e non solo), un team che è poi diventato ufficialmente il gruppo di Ricerca & Sviluppo de La SIA, con l’obiettivo quindi di coordinare e gestire script, librerie ed altro.

Oggi il gruppo R&D si occupa, tra le altre cose, sia degli script in Dynamo, ma anche di:

  • sviluppo e coordinamento di web Application, quindi in ambiente esterno a Revit o ad altri software Autodesk;
  • della creazione di automatismi utilizzando vba per la suite di Microsoft 365;
  • dell’implementazione di vari batch script per velocizzare alcune operazioni sui server aziendali;
  • della creazione e gestione di reportistica con DAX (Data Analysis Expression), che è la query language di Power BI
La SIA – Power BI Desktop

Riflessione sul lavoro dei prossimi anni

In conclusione, riteniamo che la progettazione nei prossimi anni avrà sempre più bisogno di Computational Designer. Negli ultimi anni queste risorse, sono tra le più ricercate dal nostro mercato, risorse che hanno quindi sia competenze nella disciplina progettuale, sia competenze più in generale del mondo della Computer Science.

Nell’epoca “digitale” in cui viviamo, i software che usiamo viaggiano alla velocità della luce e potrebbero subire un radicale cambiamento, anche solo nell’arco di 6 mesi. Questo senza includere l’ondata di sistemi basati sull’intelligenza artificiale, che non faranno altro che accelerare ulteriormente questa tendenza. Oggi quindi, non è più fattibile pensare di imparare uno strumento ed utilizzarlo per tutta la nostra carriera. L’opzione migliore che abbiamo, è imparare la logica che c’è dietro a questi strumenti e non gli strumenti in se per se.

Arch. Ernesto Pellegrino
Responsabile Ricerca & Sviluppo – La SIA

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